La top ten degli incubi linguistici per i manager italiani alle prese con l'inglese

L’Osservatorio della società di formazione linguistica goFLUENT ha identificato le difficoltà più comuni. Dalle parole inventate come “uneffective” a quelle fraintese come “responsible”

Milano, 3 Giugno 2011goFLUENT, società internazionale leader nella formazione linguistica a distanza, ha rilevato attraverso il proprio Osservatorio, forte di 400 docenti in tutto il mondo, un elenco degli errori ricorrenti dei manager italiani che tentano faticosamente di migliorare la propria conoscenza della lingua del business, l’inglese.

Quello che emerge dall’indagine è che gli ostacoli affrontati dai manager sono di tre tipi: incertezze di pronuncia, difficoltà di memorizzazione dei termini (la creatività in questi casi si scatena) e infine alterazione delle regole grammaticali.
Per citare alcuni esempi i dirigenti sembrano dimenticare frequentemente gli articoli (“a”, “the”), sudano nel distinguere termini assonanti come “this” e “these”. Ma ancora cercano di pronunciare il vocabolo così come è scritto (ad esempio “asked” al posto di “askt”) o hanno fatica a pronunciare parole che hanno un impatto forse psicologico, come “debt”, debito. La componente psicologica sta anche alla base del fatto che gli studenti italiani tendano ad usare più frequentemente – per indicare “guadagnare” un salario - “win”, “vincere” invece di “earn”.
I manager arrivano perfino ad inventare direttamente dei termini, basandosi su affinità con l’italiano: uno su tutti è "uneffective" (che non esiste) usato al posto del corretto "ineffective". Se poi in italiano “responsabile” si presta ad essere sinonimo di “manager” o “direttore”, non è altrettanto vero in inglese, ma la tentazione di usarlo pare irresistibile.

Per quel che riguarda i dieci orrori di pronuncia in ambito business, ecco di seguito un elenco dei termini sbagliati più di frequente, come emerge dall’indagine:

  1. colleague
  2. minutes
  3. break
  4. circuit
  5. negotiate
  6. client
  7. instructions
  8. report
  9. develop
  10. result

Nicola Musazzi, country manager di goFLUENT, ha dichiarato “la competitività di un Paese si misura anche nella competenze linguistiche della sua classe dirigente, soprattutto nel contesto globale dell’economia. Per questa ragione goFLUENT ha un’offerta basata sulla totale personalizzazione del servizio, in tempi e modalità. È fondamentale che i manager italiani non si scoraggino nel processo di apprendimento, anche a rischio di qualche piccolo errore che può anche strappare più di un sorriso”.