La società di formazione linguistica goFLUENT ha verificato su un campione di propri allievi che la conoscenza dell’inglese in azienda non garantisce necessariamente di cavarsela ordinando al ristorante o nelle altre situazioni di vita quotidiana extra-lavorativa
Milano, 19 Luglio 2011 – goFLUENT, filiale del Gruppo leader mondiale nell’offerta di corsi d’Inglese a distanza, è un punto di riferimento per chi ha bisogno di arricchire il proprio inglese per uso business. Da una survey sugli allievi italiani emerge curiosamente che questa formazione specialistica consente di fare bella figura in un contesto professionale, ma quando ci si rilassa e per esempio si va al ristorante, cominciano i problemi.
Sia infatti che si accompagni un collega americano a cena in Italia oppure che ci si trovi a Londra, il menu diventa irto di ostacoli.
Il 54% del campione (circa 200 studenti) ha confessato di essere in imbarazzo quando si tratta di ordinare cibi di cui non si conosce la traduzione. Il risultato è che si finisce per ordinare tradizionali hamburger oppure “fish&chip”, pesce e patatine.
Il 30% sostiene che il proprio partner si aspetta che il livello di conoscenza dell’inglese sia adeguato anche per l’uso nella vita privata – e si sorprende quando questo non accade.
Il 45% infine confessa di non essere in grado di gestire una conversazione “da gossip”, un po’ leggera. Insomma, tutto a posto finché ci si limita a “futures” o a “return on investments”, ma il manager affanna un po’ quando si parla delle nozze del principe Alberto a Montecarlo.
L’indagine è stata effettuata per capire se integrare la già solida sezione “business” con anche elementi di quotidianità. L’inglese è in continua evoluzione, così come le esigenze dei manager sia in Italia che all’estero. Compito di goFLUENT è prestare attenzione a queste evoluzioni per ottimizzare il proprio servizio formativo.